Restauro della Chiesa della Compagnia della Buona Morte – Perugia

Chiesa della Compagnia della Buona Morte

Nel corso di una breve «cerimonia» che si è tenuta a Perugia, è stata riconsegnata alle Autorità ecclesiastiche la Chiesa della Compagnia dell’Orazione e della Buona Morte (situata nella centralissima piazza Piccinino) recentemente restaurata grazie ad un diretto intervento dell’Amministrazione regionale. Erano presenti il vice presidente della Giunta regionale dell’Umbria, Orfeo Goracci, il parroco della Chiesa, don Mario Stefanoni, l’ingegnere capo Maurizio Grandolini, il progettista e direttore dei lavori, arch. Claudio Dal Lago e il sig. Antonio De Feo, titolare dell’impresa che ha eseguito i lavori.

La chiesa (di proprietà della Confraternita della Misericordia), già ridotta in pessimo stato a causa dell’inquinamento atmosferico ed in cattive condizioni generali di conservazione, ha ora ritrovato l’originale splendore conferitogli da uno dei più illustri artisti del cinquecento perugino, l’architetto Vincenzo Danti. Oltre al rifacimento del tetto sono state completamente ripulite le tre facciate, i portali in travertino ed è stata restaurata la pala lignea della Confraternita situata lungo Via Bontempi.

Sorta nel 1570 per dare sepoltura ai morti indigenti la Compagnia della Morte, a partire dal 1575, diede il via alla costruzione della chiesa. I lavori, eseguiti da Bino Sozi successivamente alla morte di Vincenzo Danti, si protrassero oltre il 1600. L’interno, a croce greca, è stato rinnovato nel 18esimo secolo; vi si conservano tele e stucchi di Francesco Busti, Cristoforo Gasperi e Anton Maria Garbi (18esimo secolo). Il portale, di gusto manierista, risale al 1606.

Nel sottolineare che grazie a questo intervento la città di Perugia e l’intera regione si riappropriano di un bene storico-artistico di grande valore, il vice presidente Goracci ha ricordato che il restauro eseguito è solo una parte, seppur significativa, di un più vasto programma di recupero, che sta restituendo alla comunità regionale ed al mondo della cultura 28 edifici di alto valore, grazie ad un investimento di circa 5 miliardi 800 milioni.

Oltre che a Perugia sono previsti interventi ad Amelia (Palazzo Petrignani), Assisi (Palazzetto Mediceo, infermeria di S. Chiara nel convento di San Damiano e Castello di Porziano), Foligno (chiesa di S. Giovanni Battista, palazzo Brunetti Candiotti e chiese di S. Giacomo e dell’Abbazia di Sassovivo), Perugia (restauro trifore e portone della Sala dei Notari, campanile della chiesa di S. Domenico), Acquasparta (Palazzo Cerquetelli), Città della Pieve (teatro degli Avvaloranti), Bevagna (fontana di piazza Silvestri, convento di S. Maria del Monte), Spello (convento di S. Andrea, convento e chiesa di Vallegloria), Gualdo Tadino (Cattedrale di S. Benedetto), Montone (la Collegiata), Paciano (chiesa di S. Salvatore del Ceraseto), Spoleto (convento di San Domenico, complesso Arcivescovile), Terni (chiesa dell’Annunziata di Papigno), Gubbio (complesso monumentale della Cattedrale), Narni (Seminario diocesano), Nocera Umbra (Seminario vecchio), Todi (palazzo Vescovile).

«Tali iniziative – ha continuato Goracci -, oltre a testimoniare l’attenzione della Regione nei confronti del grande patrimonio artistico, costituiscono un segnale di rinascita che l’operosa comunità regionale deve dare a sé stessa ed all’intero paese, nonché una testimonianza della consapevolezza che la valorizzazione dei beni storico-artistici umbri costituisce un asse portante de1la ripresa economica post sismica».

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