Il Portico d’Ottavia di Roma – Indagini diagnostiche, restauro e scavi archeologici
Brevi cenni storici. Il Portico di Ottavia è l’unico conservato dei grandi portici che limitavano, sul lato settentrionale, la piazza del “Circo Flaminio”. Fu costruito sullo stesso luogo di un edificio più antico, il “Portico di Metello”, eretto da Q. Cecilio Metello Macedonico nel 146 ed inaugurato nel 131 a.C. Il portico incluse il più antico “Tempio di Giunone Regina”, al quale venne successivamente affiancato il “Tempio di Giove Statore”. Il rifacimento di età augustea ebbe inizio nel 33 a.C. quando il portico fu dedicato alla sorella dell’imperatore, Ottavia. Il Portico di Ottavia fu poi restaurato dopo l’incendio dell’80 e poi ancora nel 203 d.C. sotto Settimio Severo, probabilmente in seguito all’incendio avvenuto sotto Commodo nel 191 d.C.: i resti attualmente visibili appartengono a questo restauro, ossia il propileo d’ingresso ed il tratto di portico alla sua destra, fino all’estremo angolo meridionale: l’edificio sorgeva al di sopra di un basso podio, al margine del quale si allineava il colonnato. Il portico, largo, nella fronte, 119 metri e profondo 132, era costituito da un doppio colonnato di ben 300 colonne con capitelli corinzi. Nel Medioevo, sulle rovine del portico, furono edificati un grande mercato del pesce ed una chiesa, S. Angelo in Pescheria, ancora oggi esistente.